
Bisognerebbe riprogettare le nostre città, la nostra agricoltura ed il nostro modo di vivere, ma questo non è possibile senza una imponente pressione politica mondiale. Ognuno di noi può dare il suo contributo ed impegnarsi per migliorare la situazione attuale: come per esempio ridurre i consumi di energia elettrica ed incoraggiare gli altri a fare altrettanto, usare l'auto solo quando sia necessario, passare a fonti energetiche rinnovabili. Acquistare prodotti locali per limitare il consumo dovuto a trasporti. Dobbiamo impegnarci a cambiare lo stile di vita a cui siamo troppo bene abituati…
Però è molto più facile che i consumatori scendano in piazza per consumare di più piuttosto che si facciano delle manifestazioni a favore del risparmio energetico e della economizzazione. Anzi, i dati degli ultimi sondaggi rivelano che la domanda tende ad aumentare e che sia maggiore dell'offerta, quindi crea inevitabilmente un aumento sempre maggiore del prezzo del petrolio.
Di tutto ciò non se ne occupa nessun media, viene data la notizia dell'aumento del petrolio o della benzina, ma molto timidamente, tanto ormai non ci fa più caso nessuno. I giornalisti non approfondiscono più la notizia… forse perché non fa più audience? Operai del settore petrolifero sono stati uccisi in Arabia Saudita, oleodotti e piattaforme sono stati distrutti in Iraq, la Shell ha smarrito il 23% delle sue riserve e ovviamente, le compagnie petrolifere stanno ottenendo profitti record. Ecco perché chi ha il dovere di fare qualcosa non lo fa, per pura e semplice avidità, fame di potere, interessi economici dei grandi produttori di petrolio, come il presidente degli Stati Uniti d'America. Soltanto che il petrolio non è una fonte inesauribile, ovvero non si rinnova, non durerà in eterno quindi per il bene comune ci auguriamo che si mettano da parte gli interessi disonesti e che si faccia qualcosa di veramente concreto in merito.
Fonte: www.topsecret.naturalia.net
2 commenti:
Concordo con killo
Grazie ad entrambi!!!
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