
Non ha neanche fatto in tempo a lasciare l’Eliseo, ché subito l’ex Presidente Jacques Chirac è ricaduto nella morsa della giustizia. Il 14 settembre prossimo i magistrati daranno il loro verdetto nell’ambito dell’inchiesta aperta dopo la scandalo sui fondi illeciti a favore del partito Rpr (Rassemblement pour la République). Motivo del processo: diversi funzionari sarebbero stati assunti dal Comune di Parigi nel periodo in cui Chirac ne era a capo ma poi avrebbero in realtà lavorato per l'Rpr. L’ex Presidente francese, interrogato dai giudici, rischia di essere condannato per ricettazione di fondi pubblici e abuso di potere. Neanche l’allora primo ministro Dominique de Villepin sembra cavarsela molto bene: viene indagato per la vicenda Clearstream, il falso dossier che doveva calunniare il troppo aspirante presidente Nicolas Sarkozy. Villepin è sospettato di aver tentato di incastrare il rivale in uno scandalo finanziario per screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica durante la corsa alle presidenziali. Il domicilio e i suoi uffici di Parigi vengono perquisiti a fine luglio 2007 e gli viene vietato di incontrare le altre persone implicate nel caso Clearstream, come Jacques Chirac che si è già rifiutato di testimoniare davanti al giudice «su fatti avvenuti o appresi» durante il suo mandato.
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