1 Febbraio 2007 New York.
Poco piu’ di un anno fa, Drew Shindell, uno scienziato che lavora alla Nasa, ha completato uno studio sul cambiamento del clima in Antartica e lo ha intitolato ‘’La fredda Antartica potrebbe riscaldarsi rapidamente in questo secolo’’. Ma quanto lo studio e’ arrivato alla Casa Bianca, il suo titolo e’ improvvisamente diventato ‘’ Gli scienziati studiano i cambiamentio di clima in Antartica. ‘’Ho pensato che , con un titolo cosi’ annacquato, il rapporto non avrebbe interessato nessuno’’, si e’ lamentato martedi sera Scindell in una deposizione di fronte al Congresso. A preoccuparsi che la presentazione dello studio non fosse troppo esplicita era stato, molto probabilmente, Phil Cooney, un ex lobbista per l’industria petrolifera che George Bush aveva chiamato a fare il capo dello staff al White House Council on Environmental Quality e che ora lavora per la Exxon. A Parigi, giusto oggi, l’Intergovernmental Panel on Climate Charge pubblichera’ il rapporto compilato da oltre duemila scienziati di tutto il mondo e che concludera’ che il 90 per cento del riscaldamento del clima e’ dovuto alle emissioni di ossido di carbonio. In Africa, il nuovo segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha discusso ieri con Achim Steiner, capo dell’UN Environment Programm, l’organizzazione a settembre di summit speciale sui cambiamenti del clima al Palazzo di Vetro. In alcuni stati americani, come la California, le misure per limitare le emossioni dei gas responsabili dell’’’effetto serra’’ sono gia’ diventate o stanno per diventare leggi. Perfino Bush, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, e’ stato per la prima volta costretto ad ammettere che esiste un problema di ‘’global warming’’. Di fronte alle notizie che testimoniano la preoccupazione di tutto il mondo per un fenomeno che mette tutti in pericolo, l’immagine che emerge da Washington e’ per molti versi inquietante.Nelle udienze che si sono svolte martedi di fronte alla commissione per la riforma del governo della camera, diretta dal democratico Henry Waxman, e’ emersa infatti l’immagine di una Casa Bianca che di cambiamenti di clima per anni non ha voluto sentir parlare e che non ha avuto nessuno scrupolo a censurare, in maniera piu’ o meno esplicita, le conclusioni dei ricercatori che lavorano per il governo. Nei rapporti scientifici, e soprattutto nelle versioni degli stessi rapporti destinate ad essere divulgate sulla stampa, le parole, ‘’effetto serra’’ e riscaldamento della terra scomparivano quasi sempre, per lasciare il posto a formule blande e dubitative. Quando l’Union of Concerned scientists ha fatto un’inchiesta e intervistato circa 1600 dei suoi membri, i risultati sono stati illuminanti. 150 dei circa 279 ricercatori che hanno risposto al sondaggio hanno lamentato le pesanti intrusioni dei politici nei risultati del loro lavoro. ‘’I collaboratori dell’amministrazione hanno mostrato un interesse crescente nel controllare il flusso delle informazioni che riguardavano i cambiamenti di clima, in modo da minimizzare la percezione che la comunita’ scientidfica non fosse d’accordo con la linea politica dell’amministrazione sull’argomento’’, ha testimoniato di fronte ai legislatori Rick Piltz, un ex funzionario dell’US Climate Change Science Program. Stufo delle continue censure, Piltz ha sbattuto la porta e creato un gruppo per controllare il comportamento del governo . ‘’Se uno studioso sa che quello che scrive dovra’ passare al vaglio della Casa Bianca’’, ha raccontato, ‘’finisce inevitabilmente per autocensurarsi’’. Le devastanti testimonianze degli scienziati, e’ ovvio, non dipingono soltanto un’amministrazione impegnata a difendere con ogni mezzo la sua decisione di non sottoscrivere gli accordi di Kyoto e di non imporre alle industrie americane una limitazione delle emissioni, ma anche un’amministrazione pronta a celare e offuscare le conclusioni dei suoi stessi dipendenti. Adesso, anche per Bush i tempi sono in parte cambiati. Nancy Pelosi ha gia’ in preparazione tre nuovi progetti di legge sui cambiamenti di clima. E malgrado la resistenza della Casa Bianca, il Council on Environment Quality ha dovuto promettere a Waxman che migliaia di pagine di documenti saranno consegnate. A Bush, e’ ovvio, resta sempre il diritto di veto. ‘’Senza una seria azione per ridare integrita’ alla scienza del governo federale, non saremo pronti ad affrontare le sfide che ci aspettano’’, gli ha pero’ricordato la studiosa Francesca Grifo della Union of Concerned Scientists.
Gianna Pontecorboli
FONTE: http://www.lettera22.it/
il Gerba: Headline Post
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