il Gerba: Headline Post

venerdì 21 settembre 2007

CONFLITTI DIMENTICATI 2: ABKHAZIA

Abkhazia, regione annessa alla Georgia nel 1930. Fin da allora è stata attraversata da un forte sentimento separatista, fomentato anche dalla rivalità etnica tra abkhazi e russi da una parte e georgiani dall'altra. Nel 1989, dopo la caduta del Muro di Berlino, il separatismo abkhazo si arma per ottenere l'indipendenza dalla Georgia (che successivamente, nel '91, diverrà a sua volta indipendente dall'URSS). Fino a quel momento Tiblisi non ha reagito alla minaccia separatista. Lo ha fatto solo dopo che le stesse autorità dell'Abkhazia votarono nel luglio del '92 a favore dell'indipendenza. Il neonato esercito georgiano venne mandato a presidiare Sukhumi, la capitale dell'Abkhazia, e iniziò la guerra. I partigliani abkhazi dei "Fratelli dei Boschi" e delle "Legioni Bianche" massacrarono centinaia di georgiani residenti nella regione, e centinaia di migliaia furono costretti ad abbandonare i loro villaggi per fuggire in Georgia. La Russia post-comunista non è rimasta neutrale in questo conflitto, parteggiando per i separatisti abkhazi, al fine di impedire il progetto di Tiblisi di costruire - facendolo passare per l'Abkhazia - un metanodotto per portare sul Mar Nero il gas naturale del Mar Caspio. Nel settembre del '93 i guerriglieri abkhazi appoggiati da mercenari dell'esercito russo hanno conquistato Sukhumi, cacciando le forze georgiane dalla regione ed espellendo poi tutti i civili georgiani rimasti. Nel '94 una forza di pace russa si stanziò al confine tra Abkhazia e Georgia per evitare scontri, sancendo così il dato di fatto. Alla fine del '94 l'Abkhazia si dotò di una Costituzione indipendente e di un Presidente della repubblica, mai riconosciuto da Tiblisi. Nel '98 sono riesplosi combattimenti tra partigiani abkhazi ed esercito goergiano. A farne le spese, ancora una volta, i civili georgiani, uccisi a centinaia. La situazione è calma da allora, ma sempre tesissima. Tiblisi è certa che la Russia, che appoggia l'Abkhazia, non mancherà di provocare nuovi scontri per riaccendere il conflitto con la Georgia, che Mosca, tra l'altro, ultimamente accusa di dare asilo ai guerriglieri separtisti ceceni.

A questo punto la domanda è: cosa succede oggi?
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Nella speranza che un giorno la guerra finisca