Riflettendo sul concetto di liberta’, comprendo che è difficile ingabbiare il suo significato in una sterile definizione. La storia ci insegna che la libertà è una conquista, un traguardo, un bene comune. Oggi grazie ad un percorso iniziato dagli antichi, siamo orgogliosi di affermare:
- sono libero di pensare secondo il mio punto di vista;
- sono libero di esprimere le mie opinioni;
- sono libero di operare le mie scelte;
- sono libero di agire secondo la mia volontà.
Ma noi uomini, è risaputo, non siamo esseri infallibili. La nostra cultura oscilla tra desideri e doveri, tra interessi faziosi e imperativi morali, tra ambizioni e buon senso.
Ecco che la libertà rischia di diventare un alibi. Può essere sventolata per prevaricare, per imporre il proprio volere, per plasmare il mondo secondo visioni totalizzanti. Per questo credo che la libertà sia un concetto limite. La libertà in sé tende a diventare libertà assoluta e, in quanto tale, attenuante di una volontà distorta.
La nostra condotta è mossa fondamentalmente dalla ricerca del piacere e della felicità. Il nostro ego anella ad essi per il proprio benessere individuale.
Così descritto l’uomo sembra paragonabile ad un fiume in piena che può spazzare tutto e tutti, pur di raggiungere il proprio obiettivo. Per questo ha bisogno di una diga, di un argine, di un freno. Nel momento in cui siamo diventati capaci di migliorarci attraverso il libero confronto, abbiamo compreso che esiste un bene superiore al benessere dell’individuo: la collettività.
L’individuo è libero fino a quando non arreca danno agli altri, fino a quando non nega l’altrui libertà di dissentire, fino a quando non lede l’integrità mentale e fisica del suo pari. Ecco perché la libertà è nulla senza un comportamento etico; un comportamento responsabile che crei equilibrio stabile tra uomo e alterità, tra individuo e società, tra governanti e governati, tra il forte e il debole.
Ognuno di noi ha diritto ed il dovere di esprimere la propria visione delle cose, di agire secondo i propri valori, ma nessuno può lontanamente pensare di utilizzare gli altri come strumenti per perseguire i propri fini; nessuno può ridurre un uomo libero ad oggetto.
È questo il confine sottile tra libertà ed oppressione; è questo il limite invalicabile che l’etica deve difendere.
Alessandro Bucci
il Gerba: Headline Post
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